|
di Ayn Rand [biografia]
Regia e traduzione Walter Palamenga [biografia]
> Scheda Tecnica > Photogallery > Trailers
Sinossi
L’azione si svolge all’interno di un’aula di giustizia a New York, ai giorni nostri.
Alla sbarra degli imputati troviamo Karen Andre, accusata dell’omicidio di Bjorn Faulkner, facoltoso magnate dell’industria svedese, per il quale ha svolto le mansioni di segretaria e… forse qualcosa in più.
Man mano che la storia si dipana ci troviamo di fronte alla personalità di un uomo spregiudicato, che, con la sua gestione disinvolta dei meccanismi della finanza, ha ridotto sul lastrico molti piccoli e grandi investitori:
Karen Andre è una sua complice, tanto spregiudicata da assassinarlo?
Bjorn Faulkner è anche, come ci ricorda l’avvocato della difesa, “un conquistatore, […] una forza che non ha altro motore che sé stessa, un’audacia che non riconosce altra legge che sé stessa, uno spirito che non ha altra giustificazione che sé stesso, […] un uomo il quale, nonostante gli errori formali che può aver commesso,
non ha mai tradito la sua essenza più profonda, la sua stima di sé”. Karen Andre è quindi
solo una donna profondamente innamorata del suo uomo, disposta, per amore, a seguirlo sempre e comunque?
In ogni caso il suo comportamento è moralmente discutibile e quindi condannabile?
Nel corso del processo, sollecitati dall’avvocato della difesa e dalla pubblica accusa, 11 testimoni daranno la loro versione dei fatti, permettendoci di raccogliere gli elementi necessari a formulare un giudizio. Ogni testimone
ha una precisa caratterizzazione che non manca di spunti estremamente gustosi e divertenti.
Ogni sera sul palco, scelti fra il pubblico, saliranno 12 giurati che, in base alla loro visione della vita, decreteranno la colpevolezza o l’innocenza dell’imputata.
Le testimonianze sono perfettamente bilanciate di modo che sarà possibile, per chi assiste al processo,
avere le informazioni necessarie per emettere un verdetto su Karen Andre,
e quindi su noi stessi.
I due avvocati rappresentano l’incarnazione dell’apollineo e del dionisiaco e, a colpi di arguzie, traghetteranno
i giurati e gli spettatori al verdetto decisivo.
In base alla decisione dei giurati lo spettacolo avrà un diverso finale.
Una briosa colonna sonora accompagnerà l’intero processo e due danzatori classici daranno vita ai ricordi di alcuni testimoni.
Il testo è stato scritto nel 1933 e, fino alla morte dell’autrice, avvenuta nel 1982, è stato dalla stessa rimaneggiato più volte. Noi presentiamo la stesura finale, la sola rappresentabile secondo l’autrice.
Testo mai rappresentato in Italia (ha riscosso negli anni molteplici consensi di pubblico e critica in tutta Europa), quanto mai attuale per le sue analogie con la crisi economico-finanziaria mondiale odierna (nei primi anni Trenta,
in cui venne concepita la prima stesura del testo, si respirava l’atmosfera della più grande crisi economica del Novecento, proveniente, proprio come questa volta, dagli Stati Uniti d’America), ci racconta gli eventi in maniera scanzonata e ironica, con la convinzione che si possa uscire dalla crisi solo grazie al “pensiero positivo”.
STAGIONI > 2012/2013 > 2011/2012 > 2010/2011
|